"Battuti ma a testa alta" è il motto da dopo derby di Lisandro Rasio, il nostro totem argentino che ha approfondito un concetto già emerso nel dopo gara: una squadra rossoblù sconfitta col sorriso, dopo aver gettato in campo tutto quello che aveva. "Ed infatti è proprio così - dice Rasio - ovviamente non siamo certo contenti di aver perso perchè volevamo vincere e dare una gioia al nostro splendido pubblico, ma non eravamo certamente nelle condizioni di poter competere. Io ero stanchissimo, anche perchè sono diverse partite che gioco tanti minuti". Ed infatti la società rossoblù è da settimane a caccia di un giocatore che possa dargli un po' di respiro: il mercato è aperto fino al 30 aprile e qualcosa si starebbe muovendo. Le rotazioni praticamente inesistenti hanno costretto domenica sera coach Del Re a spremere i suoi giocatori oltre misura, e alla fine la mancanza di lucidità ha inciso sul risultato. "Non è stato facile giocare in 5 o 6 per tutti i 40 minuti - commenta il centro argentino - quando siamo arrivati a -4 abbiamo sbagliato alcuni tiri che in condizioni normali segniamo, invece siamo stati sfortunati e poco lucidi in alcune scelte. Purtroppo gli infortuni di Molteni e Bruni sono stati decisivi, Sollazzo ha giocato da play ma non è il suo ruolo, si è caricato di molte responsabilità e alla fine era stanchissimo. Non potevamo fare di più, una vittoria sarebbe stata una impresa". Senza dubbio l'uomo nuovo del derby era Radunic, il centro croato che gli Herons hanno ingaggiato per pareggiare il duello in area proprio con Rasio. E il loro duello è stato probabilmente, oltre che la chiave, la cosa più bella della partita. "Radunic è stato bravo, è stato un confronto duro ma leale - sottolinea Rasio - è un ottimo giocatore e il suo impatto è stato notevole. Dobbiamo migliorare molto nella sua marcatura e per provare a limitarlo, ma anche lui ha avuto il suo daffare contro di me......". Adesso la parola passa ai playoff, con sullo sfondo la finale tutta montecatinese. "Sicuramente il pronostico dice che ci rivedremo in finale - chiude il nativo di Zarate - ma adesso non dobbiamo pensarci, dobbiamo pensare ad allenarci, a far guarire gli infortunati e a stare bene. Dobbiamo prima pensare ad Arezzo e poi al primo turno dei playoff. E la cosa che porterò sempre nel cuore è l'immagine della nostra curva e del nostro pubblico di domenica sera. Finalmente i palazzetti possono essere aperti al massimo della capienza e mi piacerebbe giocare sempre in un palazzetto così colmo e rumoroso. Credo che valga la pena che i nostri tifosi ci seguano fino in fondo".
2022-04-11 18:47:15
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